Temi di progetto – Mixing Madrid – A.A. 2019/2020 – II sem.

Gli studenti dovranno presentare una proposta progettuale che sia capace di rispondere al contempo sia alle esigenze urbane e degli spazi pubblici sia a quelle del programma funzionale, flessibile, di un edificio ibrido. Lo studente è tenuto a formulare una proposta di programma, che tenga conto delle tematiche teoriche del laboratorio, della poetica personale e del ruolo del contesto. 

Le tre aree proposte hanno localizzazioni e caratteristiche differenti e pertanto i programmi funzionali da mettersi a punto dovranno rispondere al meglio alle diverse esigenze.
La richiesta, l’edificio ibrido, è volta a trovare al contempo risposta al tema residenziale nelle sue diverse connotazioni, alla fornitura di servizi per la città ed alla costruzione dello spazio pubblico.
Quest’ultimo dovrà essere interpretato come l’occasione, attraverso la costruzione di nuove volumetrie, di restituire alla città uno spazio urbano di qualità.
I servizi per la città, da interpretarsi differentemente nei diversi luoghi, dovranno essere definitivi e valutati secondo le esigenze individuate e potranno includere, a titolo esemplificativo, commerciale e servizi di quartiere, spazi e servizi sociali, biblioteche/emeroteche locali, spazi per associazioni, per lo sport, per la cultura ecc.
Il tema della residenza, infine, dovrà confrontarsi con le diverse forme dell’abitare e con le sue mutazioni. Si dovrà realizzare sia una superficie minima di residenziale, anche pubblico, sia esplorare altre possibili declinazioni dell’abitare, quali ad esempio la ricerca sulla casa-lavoro, l’abitare temporaneo (studenti, docenti, ricercatori, …), l’abitare per anziani, il co-housing ecc.

PROGRAMMA
Rimandando alla pianificazione locale di Madrid al link del Sistema di Informazione geografica e urbanistica di Madrid, si può considerare una superficie edificabile lorda pari a 6.000 mq per ogni area di intervento. La progettazione dovrà tener conto delle principali norme di edificazione qui riportate, nonché delle altezze interne e delle superfici minime dei locali.

Essendo la definizione del programma parte del percorso del laboratorio, si intende in questa sede assegnare una quota minima da rispettare per le diverse funzioni, comunque passibile di contributi e affinamenti:
– Residenza: 20% min;
– Residenza temporanea o speciale: 20% min;
– Commerciale o terziario: 5% min;
– Servizi: 10% min.

SPUNTI
Si propongono infine alcuni spunti per i progetti:
Ibrido Urbano: Nella tradizione dell’ibrido urbano le diverse funzioni si concentrano in spazi dedicati e caratterizzati funzionalmente e architettonicamente. La sommatoria, o meglio la sovrapposizione, di queste diverse architetture è spesso un risultato interessante, così come la ricerca della loro compattazione una possibile alternativa. Individuare principi costruttivi (pensiamo ad esempio ai diversi passi strutturali di una palestra o di una abitazione) e metterli a sistema sarà il tema del progetto.
Open-building: La struttura esistente, il suo passo e la sua logica costruttiva ben si adattano ad una progettazione che trova una sua tradizione nel tema dell’open building, dove struttura, impianti e una precisa localizzazione della distribuzione concorrono ad organizzare una spazialità “flessibile” e “variabile”. Le diverse funzioni saranno quindi piegate ad una logica comune, che renda possibile l’articolazione.
– Coniugazione di individuale e collettivo, domestico e non domestico: gli edifici possono ospitare spazi comuni destinati alla condivisione fra condòmini: nursery, lavanderie, spazi per lo studio, spazi assembleari etc., sulla scia delle più recenti esperienze di co-housing; parimenti, si invita a proporre soluzioni in grado di mettere a tema il rapporto fra casa come luogo di intimità e riposo e casa come luogo di lavoro e di reddito (temi del SOHO, della casa-studio, della dépendance per ospiti o affitti brevi etc.).
– Importanza delle soglie tra casa e città: l’attacco a terra e la sequenza spazio pubblico – ingresso all’edifici – risalite verticali – distribuzione al piano vanno trattati come dispositivi di relazione e non solo come recinti o come spazi di circolazione. Anche la facciata può essere vista non come un piano bidimensionale ma come un spessore vivo e abitabile, che rende graduale e differenziato il rapporto fra interno ed esterno, sia sul piano macroscopico delle logge, dei balconi e di altri spazi di mediazione, sia sul piano costruttivo più minuto della stratigrafia e dei serramenti. Il tema delle aperture (porte e finestre) va letto in entrambi i versi: la percezione della città dalla casa, la percezione della casa dalla città.
Resilienza e sostenibilità ambientale: il progetto contemporaneo dovrebbe rispondere ai molteplici obiettivi del tempo, tra i quali alcune tematiche quali le città resilienti o gli aspetti di sostenibilità ambientale, riduzione dei consumi e autoproduzione energetica possono non solo rispondere alle normatiche, ma rappresentare un valore aggiunto per il progetto integrato.
– Per quanto riguarda lo spazio pubblico, si richiama infine quanto segue:
i) E’ possibile, e anzi auspicabile, cogliere lo spazio pubblico non edificato come punto di partenza per strutturare lo spazio edificato, e cioè cogliere le potenzialità che il vuoto ha di dare forma e struttura alla città. Le dimensioni e le proporzioni dello spazio aperto hanno la stessa importanza rispetto a quelle dei volumi edificati, e vanno concepite di pari passo con queste ultime.
ii) Si ricorda che il sistema di pavimentazione, la vegetazione, l’illuminazione e le sedute possono essere utilizzati come elementi capaci di dare ritmo e misura allo spazio aperto.